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Un po' di storia

Fin da piccolo, frequentavo ancora le Elementari, il mondo del giornalismo mi ha sempre affascinato. Sono cresciuto in una famiglia in cui il quotidiano, per fortuna, non è mai mancato.

 

Mio padre, insegnante alle Medie, leggeva "Il Giorno", storica testata fondata nel 1956 da Enrico Mattei: presidente dell'Eni.

 

Incuriosito dal come i giornalisti riuscissero a raccontare tante vicende con un linguaggio ancora comprensibile - oggi è ben più faticoso - volli, fortissimamente volli, iniziare a "scrivere a macchina", utilizzando una vecchia Olivetti.

 

Ricopiavo i titoli dei libri in lunghi fogli di carta ingiallita, cercando di aumentare, giorno dopo giorno, la velocità della battitura. Fu una palestra eccezionale. Imparai in fretta a essere rapido e a riempire pagine su pagine, con la disperazione di mia madre che doveva corrermi dietro per rimettere ogni cosa al suo posto.

 

Non potendo disporre di una redazione, decisi che il giornale me lo sarei costruito, scritto, stampato e diffuso da solo. Alle Medie, complice un compagno di banco, trovai il modo di farmi leggere e da lì in avanti la mia futura "carriera" si spalancò.

 

Spedivo lettere ai settimanali politici, leggevo Rinascita e La Città Futura. Un bel giorno, proprio La Città Futura mi pubblicò. Con tanto orgoglio conservai a lungo quelle pagine finite poi in qualche cestino dei rifiuti. La svolta avvenne con le proposte, gratuite, indirizzate all'allora coordinatore redazionale de "La Voce del Lavoratore", organo delle Acli provinciali di Rimini, Paolo Scarponi.

 

Proposte quasi tutte bocciate ma che mi furono molto utili per capire meglio cosa scrivere. Più tardi, ero all'Università, iniziai a collaborare con un altro giornale edito all'epoca dalla direttrice e proprietaria Mirella Canini Venturini: "Sinistra Unita". Commenti, riflessioni di un giovanissimo studente di Bologna trovarono spazio tra quelle colonne. Mirella Venturini mi aiutò, mi consigliò, m'insegnò  a essere efficace nelle considerazioni e nella ricerca delle fonti.

 

Desideroso di fare un altro passo in avanti, conobbi chi mi propose di 'produrre' redazionali commerciali da pubblicare sull'edizione regionale de "La Repubblica". La conoscenza più approfondita del quotidiano, fondato e diretto da Eugenio Scalfari, contribuì ad arricchire le mie fragili basi e a spronarmi ancora.

 

I primi guadagni mi consentirono di entrare in contatto, seppur in modo indiretto, con la redazione bolognese del quotidiano e confermare il mio desiderio di cercare un posticino al sole. Nel 1987 (a 24 anni) arrivò  la prima assunzione al quotidiano locale La Gazzetta di Rimini edita sull'onda delle già presenti testate marchigiane facenti capo al Gruppo Longarini.

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